Dalla prima rivoluzione comunista nel 1917 ha cominciato a svilupparsi in reazione ad essa quel corpo di dottrine che non supportavano il socialismo storicamente sviluppatosi ma supportavano un socialismo che, o esisteva nella testa di qualche intellettuale, o aveva cessato di esistere nella forma da loro avvalorata in segiuito ai cambiamenti nelle politiche che non possono non avvenire continuamente in una scienza sociale che continuamente si completa e sviluppa come il socialismo scientifico.
Il primo filone di queste dottrine, tutte accomunate dal non supportare il socialismo esistente nella realtà per supportarne, invece, uno che non esiste nella realtà, è stato il troschismo. Che infatti condannava il socialismo perchè non coerente a quello che Leone Trotzky sosteneva dovesse essere in realtà il socialismo. Questa condanna del socialismo esistente avveniva mentre, come fino ad ora, 2019, è sempre stato per le rivoluzioni socialiste, il contesto è quello dell'accerchiamento imperialista. Ovvero mentre le forze socialiste sono deboli rispetto a quelle imperialiste. Perciò implicava il supporto delle due fazioni imperialiste. Non è difficile constatare, a monte dell'enorme mole di polemiche teoriche che hanno accompagnato lo scontrarsi del socialismo scientifico e del troschismo, che screditare il socialismo realmente esistente significava indebolirlo nella sua lotta, reale e non teorica, contro l'imperialismo. Ed è facile constatare che le forze imperialiste avevano interessi enormi nel diffondere una teoria che, levando al socialismo realmente esistente il supporto delle masse, lo indebolivano politicamente, economicamente e militarmente.
Col passare dei decenni questo metodo di azione ha preso forme teoriche diverse ma mantenendo inalterata la sua essenza di discredito nei confronti del socialismo realmente esistente utilizzabile dagli imperialisti contro di esso.
Così abbiamo avuto oltre al troschismo, il bordighismo, il cervettismo, coloro che avvalorano la prassi del periodo di Stalin ma non quella di quello di Mao, coloro che avvalorano il periodo di Mao e non quello di Stalin, coloro che avvalorano la prassi del Partito Comunista Italiano e non quella delle nazioni socialiste, e così via in una serie lunghissima di teorizzazioni sterili ad uso e consume dell'imperialismo.
Ma quello che hanno in comune tutte queste dottrine, ciò che ne costituisce l'essenza, è lo screditare il socialismo scientifico nella sua esperienza alla guida dei popoli.
Perciò "screditismo".
Il primo filone di queste dottrine, tutte accomunate dal non supportare il socialismo esistente nella realtà per supportarne, invece, uno che non esiste nella realtà, è stato il troschismo. Che infatti condannava il socialismo perchè non coerente a quello che Leone Trotzky sosteneva dovesse essere in realtà il socialismo. Questa condanna del socialismo esistente avveniva mentre, come fino ad ora, 2019, è sempre stato per le rivoluzioni socialiste, il contesto è quello dell'accerchiamento imperialista. Ovvero mentre le forze socialiste sono deboli rispetto a quelle imperialiste. Perciò implicava il supporto delle due fazioni imperialiste. Non è difficile constatare, a monte dell'enorme mole di polemiche teoriche che hanno accompagnato lo scontrarsi del socialismo scientifico e del troschismo, che screditare il socialismo realmente esistente significava indebolirlo nella sua lotta, reale e non teorica, contro l'imperialismo. Ed è facile constatare che le forze imperialiste avevano interessi enormi nel diffondere una teoria che, levando al socialismo realmente esistente il supporto delle masse, lo indebolivano politicamente, economicamente e militarmente.
Col passare dei decenni questo metodo di azione ha preso forme teoriche diverse ma mantenendo inalterata la sua essenza di discredito nei confronti del socialismo realmente esistente utilizzabile dagli imperialisti contro di esso.
Così abbiamo avuto oltre al troschismo, il bordighismo, il cervettismo, coloro che avvalorano la prassi del periodo di Stalin ma non quella di quello di Mao, coloro che avvalorano il periodo di Mao e non quello di Stalin, coloro che avvalorano la prassi del Partito Comunista Italiano e non quella delle nazioni socialiste, e così via in una serie lunghissima di teorizzazioni sterili ad uso e consume dell'imperialismo.
Ma quello che hanno in comune tutte queste dottrine, ciò che ne costituisce l'essenza, è lo screditare il socialismo scientifico nella sua esperienza alla guida dei popoli.
Perciò "screditismo".
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