Il materialismo dialettico non afferma che gli uomini siano macchine, ma che sviluppano il corpo, lo spirito, la loro interazione col resto della società, secondo delle leggi di sviluppo che sono figlie della realtà materiale e sociale in cui l'uomo vive. La società umana ha storicamente dimostrato di essere un fenomeno che si sviluppa e di avere delle leggi di sviluppo derivanti dalla sua stessa realtà materiale, in primis forze produttive e rapporti sociali. Chi critica il punto di vista secondo cui gli uomini siano macchine non sta criticando il punto di vista del materialismo dialettico, perché non lo è.
Noi materialisti dialettici non sosteniamo che l'interiorità umana non abbia valore, crediamo che ce l'abbia e che il esso vada accresciuto il più possibile per creare una comunità ove l'essere umano sia il centro, il suo sviluppo spirituale e sociale sia il fine ultimo della società, ma capiamo bene che per fare ciò sono richiesti dei presupposti materiali senza i quali é impossibile. Difatti "l'amore per un figlio, o, il sapore della cioccolata in bocca" citati nell'intervista hanno avuto valore diverso nei vari stadi evolutivi della società umana. L'essere umano, l'homo sapiens, ha vissuto per la stragrande maggioranza della storia della sua esistenza posteriore all'essersi evoluto dai suoi antenati scimmieschi in orde nelle quali era pratica comune uccidere i nuovi nati in eccesso. In eccesso rispetto a quelle che erano le capacità della tribù di nutrire un determinato numero di uomini. Ecco che le basi materiali su cui si sviluppava la società umana di allora, che erano scarsissima, ovvero pochi rozzissimi strumenti per cacciare o coltivare la terra, portavano l'essere umano ad avere dei valori che oggi appaiono giustamente mostruosi. Eppure siamo tutti discendenti da quegli uomini. Senza quella società che uccideva i neonati in eccesso oppure mangiava i prigionieri di guerra perché non aveva modo di mantenerli, non esisterebbe la nostra società capitalista attuale che be è discendente. Come le basi materiali si svilupparono, e quindi attraverso il lavoro di tutta la comunità si rendeva possibile produrre una maggiore quantità di beni e mezzi di produzione, la necessità di uccidere i neonati in eccesso scompariva, ed i prigionieri di guerra invece che mangiati potevano ora essere utilizzati come schiavi, e quí siamo giunti alle società schiaviste come quelle greca o romana. Come son cambiate le basi materiali della società, come si son sviluppate le forze produttive, si è passati a dei valori comuni della società già più umani rispetto all'uccisione e utilizzo come cibo dei neonati in eccesso e dei prigionieri di guerra. Tra la società schiaviste e quella capitalista attuale abbiamo la tappa della società feudale. Ma veniamo alla società attuale.
Oltre che il corso della storia della società umana negli ultimi millenni, anche la realtà odierna ci mostra che l'uomo ha dei valori, una morale, un etica, un modo di rapportarsi al resto della società, che dipende dalle sue condizioni di vita. Si può fare l'appello ai bei valori ed alla bellezza del mondo quanto ci pare, ma quando un uomo deve scegliere tra la sua sopravvivenza ed il comportamento virtuoso purtroppo quasi sempre opta per la prima opzione. Uomini che si sono persi nei deserti, per sopravvivere, bevono le proprie urine. Eppure ad essi stessi se mentre avevano una casa, denaro, cibo, vita sociale, sicurezza del domani, gli fosse stato chiesto se avessero voluto bere dell'urina essi avrebbero risposto negativamente ed avrebbero preso la cosa come una grave offesa. Nessun uomo mangerebbe i propri simili, eppure dopo disastri aerei uomini dispersi e privi di viveri lo hanno fatto.
Dunque la morale e la coscienza umana variano a seconda delle condizioni di esistenza dell'uomo. Dunque bisogna creare condizioni di esistenza per l'uomo che siano tali da fargli avere uno sviluppo spirituale armonico e virtuoso, una comunità dove l'interagire umano sia incentivato e lo spirito sia liberato quanto più possibile dalle leggi della necessità che lo abbruttiscono.
Paradossalmente il miglioramento delle condizioni materiali di vita dell'uomo più veloce e imponente della storia dell'umanità è avvenuto proprio dove l'intervistato punta il dito paventando scenari da film dell'orrore dove i robot dominano l'uomo: la Cina. In questo l'intervistato si associa ad una campagna mediatica anticinese pressoché perenne.
In Cina secondo uno studio di Credit Swiss pubblicato proprio questi giorni il tenore di vita medio è ormai superiore a quello medio europeo. Dal 1978 ad oggi le forze produttive, l'economia cinese, son cresciute come mai è stato possibile altrove. Conseguenza dello sviluppo dell'economia è stato un'enorme miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini cinesi, e, di conseguenza, uno sviluppo parallelo della società civile. Difficile spiegare queste cose a chi conosce la Cina solo attraverso la narrazione che ne fanno i media occidentali, impegnati in una guerra mediatica contro uno dei tanti nemici degli USA, ed ha quindi un idea su cosa sia la vita in Cina dovuta alla propaganda dell'occidente collettivo. Chiedere direttamente ai cinesi è già un modo di conoscere la Cina migliore. Un altro modo è porre da parte il suprematismo occidentale nel suo delirio secondo cui tutto ciò che producono i media cinesi(o di qualsiasi nazione considerate nemica) sarebbe propaganda con fini oscuri verso il mondo occidentale "libero e democratico" e osservare i documenti che arrivano dalla Cina. Un altro modo ancora é trarre informazioni dalle statistiche internazionali dell'ONU, banca mondiale, etc...
Lo sviluppo delle forze produttive, dell'economia, in Cina, ha prodotto una società dove le tradizioni, le usanze, le buone abitudini di convivenza, lo sviluppo sociale e spirituale dell'uomo, hanno trovato un terreno su cui svilupparsi molto fertile.
Quindi noi materialisti dialettici propugnamo uno sviluppo delle basi materiali della società che si traduca in un terreno migliore per lo sviluppo dello spirito umano, e siamo coscienti che per ottenere questo conseguimento il lato principale sul quale dobbiamo operare, senza tralasciare naturalmente anche gli altri, é quello materiale.
La materia ha la preminenza sullo spirito.
Lo spirito é un prodotto della materia.
Dunque vogliamo utilizzare le scienze sociali e naturali, e questa é un azione che intraprende la società umana anziché la materia autonomamente, per migliorare le fondamenta materiali della società e determinarne uno sviluppo spirituale migliore.

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